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Monte Ciamoussè e Passo della Bastera

Difficoltà: F passando per il Monte Ciamoussè; EE aggirandolo ad est.
Dislivello in salita: 1150 m circa fino in cima al Monte Ciamoussè; 1300 m circa l’anello passando per il Monte Ciamoussé; 1175 m circa l’anello aggirando il Monte Ciamoussè.
Tempo di percorrenza: 3.20-4 ore fino in cima al Monte Ciamoussè; 7-8.30 ore l’anello passando per il Monte Ciamoussé; 6.40-8.10 ore l’anello aggirando il Monte Ciamoussè.

È un bellissimo anello intorno al Monte Frisson, che tocca tre valli e quattro laghi. Giunti al Passo di Ciotto Mién si può scegliere se percorrere l’aerea cresta del Monte Ciamoussè, che oppone modeste difficoltà alpinistiche, oppure aggirare la montagna puntando direttamente al Passo del Diavolo.

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Accesso stradale: a) Da Cuneo si segue la SS 20 del Colle di Tenda, superando Borgo San Dalmazzo, Roccavione e Robilante; giunti a Vernante si abbandona la statale e si prende a destra la strada che risale la Valle Grande fino al villaggio di Palanfrè. b) Da Ventimiglia si risale la Valle Roya, percorrendo una quarantina di chilometri in territorio francese, e si rientra in Italia attraverso il Tunnel di Tenda; si supera Limone Piemonte e, giunti a Vernante, si gira a sinistra per Palanfrè.

A Palanfrè si trova il rifugio escursionistico “L’Arbergh”, posto tappa GTA, dotato di 25 posti letto (tel. 340.6973954, www.rifugiolarbergh.it).

Itinerario: si esce dall'abitato di Palanfrè (1379 m) verso sud, in direzione del Vallone degli Albérgh, lungo una pianeggiante strada sterrata. Al primo tornante a destra si abbandona la sterrata, per proseguire diritti su un'ampia mulattiera pianeggiante che si addentra nel ceduo di faggio. Usciti dal bosco si raggiunge il Gias Piamian (= pianoro mediano, 1471 m). Ora su sentiero, si entra nella stretta gola percorsa dal torrente e s’incontra quasi subito un bivio: entrambi i sentieri risalgono il vallone, quello di sinistra è un poco più comodo e ombreggiato. Andando a sinistra si attraversa l’alveo roccioso del torrente, in genere asciutto, poi si sale su fondo sconnesso tra rocce e arbusti. Più in alto il sentiero migliora decisamente e s’innalza con comodi tornanti tra i faggi, quindi esce su pendii più aperti con bella vista sulle fronteggianti pareti calcaree. Il sentiero procede a mezzacosta tra pini mughi, scende con due tornanti ad attraversare il fondo del vallone e si ricongiunge al sentiero di destra. Rimontando il vallone che forma una strettoia si vede davanti a noi la bella piramide rocciosa del Monte Frisson. Quando la valle si allarga e sulla sinistra compare anche il Monte Ciamoussè, s’incontra un bivio (1731 m): trascurando il sentiero di destra che prosegue verso il Passo della Mena, s’imbocca quello di sinistra (GTA) diretto al Passo di Ciotto Mién. Il sentiero s’innalza tra gli arbusti incontrando una piccola sorgente, poi procede per prati fino ad un ripiano. Volgendo a sinistra si attraversa il rio di fondovalle, e si continua a salire verso il Monte Ciamoussè. Il sentiero rimonta dossi con mughi, attraversa un vasto ripiano e sale alla conca assai suggestiva che ospita il Lago degli Albérgh (2039 m), adagiato tra giganteschi massi e dominato dalle moli imponenti dei monti Ciamoussè e Frisson. Dal lago il sentiero segnalato volge a sinistra per rimontare diagonalmente un ripido pendio. Tornando a destra si entra nella bella e ampia conca erbosa ai piedi delle balze che difendono l’accesso al Passo di Ciotto Mién. Il sentiero rimonta un’antica morena, quindi piega ancora sinistra e s’innalza in diagonale per erba e detriti. Man mano che si sale, il sentiero diventa più impervio e s’inerpica per rocce e pietrame, attrezzato con funi metalliche, fino all’intaglio roccioso del Passo di Ciotto Mién (2274 m, 2.40-3.10 ore da Palanfrè).

Dal passo la vista si apre sul ramo principale della Valle Vermenagna, con Limonetto e il Marguaréis. Il toponimo Ciotto Mién (che in alcuni libri e carte è scritto erroneamente Ciotto Mieu) significa “ripiano mediano”.

Qui si presentano due possibilità:

a) Scendendo brevemente verso Limonetto, si raggiunge l’erboso versante orientale del Monte Ciamoussè che si attraversa a mezzacosta, fino a raggiungere il sentiero segnalato che porta al caratteristico intaglio detto Passo del Diavolo (2405 m, 30-40 minuti dal Passo di Ciotto Mién).

b) Dal valico si attacca a destra la cresta calcarea del Monte Ciamoussè, movimentata da intagli e spuntoni piuttosto friabili. Seguendo sbiaditi segnavia rossi si trovano i passaggi più agevoli: si supera il primo spuntone tenendosi un poco a destra sul lato del Vallone degli Albérgh, mentre i due successivi si contornano a sinistra sul versante di Limonetto. La traccia prosegue per un tratto sul lato di Limonetto, poi torna sulla cresta che si rimonta con un po’ di ginnastica, superando alcune balze e ondulazioni (I+ su roccia friabile). Procedendo nella salita, la cresta diventa più facile, con erba e gradini rocciosi, fino ad una piccola spalla, dove si trova una palina del Parco naturale Alpi Marittime. Da qui la cresta prosegue interamente erbosa e assai lineare (tra le due cime del Monte Ciamoussè compare la Rocca dell’Abisso). Rimontando la cresta erbosa si arriva sull’Anticima Est (2417 m), poi si scende in breve al colletto che la separa dalla cima principale. Si riprende a salire lungo il crinale di erba e rocce rotte (prima quarzitiche, poi di nuovo calcaree) fino in cima al Monte Ciamoussè (2478 m), che offre una notevole vista ravvicinata sul Monte Frisson e sulla Rocca dell’Abisso. Dalla vetta si scende per labili tracce poco a sinistra della rocciosa cresta sud, fino ad uno stretto, spettacolare intaglio, poi si traversa sul lato di Limonetto e si arriva al caratteristico Passo del Diavolo (2405 m, 0.50-1 ora dal Passo di Ciotto Mién).

Scendendo tra massi e rocce verso sud-ovest, il sentiero passa ai piedi di una verticale parete calcarea. Attraversata una pietraia, si lascia a sinistra una pozza, poi si sale in un corridoio tra rocce arrotondate. Scesi nella successiva conca detritica, il sentiero scompare: i segnavia portano a destra verso le rocce. Tenendosi in alto a destra ai piedi delle rocce, si superano conche ondulate di massi e detriti. Si scavalca una soglia rocciosa e si arriva al Lago dell’Oro (2440 m).

Situato su un terrazzo detritico tra il Monte Frisson e la Rocca della Bastera, è spesso ingombro di neve fino a luglio inoltrato.

Seguendo i segnavia si volge a destra: si sale per una rampa di massi, per detriti e infine per un canale erboso, fino al Passo della Bastera (2524 m, 0.50-1 ora dal Passo del Diavolo) che si apre tra la Rocca dell’Abisso e il Monte Frisson, sullo spartiacque tra Vermenagna e Gesso.

Da qui una traccia con i segnavia rossi si abbassa verso il Vallone del Sabbione (Valle Gesso): si scende per un centinaio di metri di dislivello, poi si traversa a destra su massi sul bordo inferiore di una conca, in genere occupata da un nevaio fino a luglio inoltrato. Si prosegue a mezzacosta, tagliando in leggera salita un pendio di erba e detriti, fino ad incontrare il sentiero segnalato che scende dal soprastante Monte Frisson (vedi Vette e vie normali pag. 90). Seguendolo verso sinistra, si raggiunge lo spartiacque tra il Vallone del Sabbione e quello degli Albérgh: da qui la vista si apre sui Laghi del Frisson, dominati dalla severa parete nord-ovest del monte omonimo. Il sentiero si abbassa lungo il crinale fino ad un colletto a quota 2230 circa, dove volge a destra per continuare la discesa su un ripido pendio di pietrame e magra erba, fino alla conca che ospita il Lago Superiore del Frisson (2127 m). Seguendo gli ometti, si scende per pietraie al bel Lago Inferiore del Frisson (2054 m, 1.20-1.40 ore dal Passo della Bastera), adagiato in una conca rocciosa modellata da un antico ghiacciaio.

Lasciando a destra il lago, si raggiunge il sentiero proveniente dal poco lontano Passo della Mena. Il sentiero scende ripido verso nord tra prati e rododendri, sul fianco sinistro idrografico del Vallone degli Albérgh. Lasciata in basso a destra la conca che ospita il minuscolo Lago Vilazzo, volgendo a destra si arriva sul dosso dove sorge il Gias Vilazzo (1823 m). Si continua la discesa in diagonale fra rododendri, pascoli e pini, fino al bivio (1731 m) dove s’incontra il sentiero della GTA già percorso in salita: seguendolo verso sinistra in discesa si ritorna a Palanfrè (1379 m, 1.20-1.40 ore dal Lago Inferiore del Frisson).

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